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Santa Maria della Misericordia

La Chiesa di Santa Maria della Misericordia sorge nel quarto di Santa Maria (uno dei quattro quarti in cui è divisa la città) facente capo alla chiesa di Santa Maria di Paganica.

La nascita della Chiesa è legata alla Confraternita della Misericordia e deve la sua fondazione alla presenza di un’immagine miracolosa di una Vergine con Bambino, nella casa di una donna lì vicino. La costruzione venne realizzata da maestranze lombarde e grazie alle cospicue donazioni dei cittadini.

L’anno seguente alla sua fondazione (1528), a seguito della richiesta di uno dei familiari della potente famiglia Branconio (famiglia originaria di Collebrincioni, uno dei castelli che partecipò alla fondazione dell’Aquila, con la costruzione nel XIII secolo della vicina Chiesa di San Silvestro) viene conferito alla Misericordia, da parte di Papa Clemente VII, il riconoscimento di indulgenze a chiunque la visitasse, concessione confermata per tutto il Cinquecento.

A pochi anni dalla sua realizzazione (1531), l’edificio faceva parte di un complesso architettonico che ospitava un ricovero per bambini abbandonati e in seguito, nel corso del ‘600, si trasformò in un conservatorio per donne “pericolanti”. Rimasta a lungo sede del Conservatorio della città, attualmente il complesso è di proprietà dell’Azienda di Servizi alla Persona ASP n.1 di L’Aquila / Regione Abruzzo.

La Chiesa presenta una facciata rettangolare bipartita con terminazione a timpano, nella quale è presente un rosone e un portale cinquecentesco timpanato, uno dei primissimi esempi in città, che ricorda la facciata di Santa Maria del Soccorso.

Con il sisma del 1703 la chiesa subì ingenti danni e venne ricostruita con variazioni sia in facciata che all’interno, il quale assunse forme tipicamente tardo-barocche. La navata ad aula unica coperta da una volta a botte è ornata da cornici a stucco, e termina con un presbiterio, sopra il quale si erge una piccola cupola ovale.

Proprietà

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona – Regione Abruzzo

Fonte e importo del finanziamento

€ 500.000,00 CIPE 43/2012 – € 1.500.000,00 CIPE 135/2012 – € 300,000,00 CIPESS 52/2021

Livello di danno

medio/alto

Stato di attuazione

in corso III lotto d’interventi, per restauro apparati decorativi ed impiantistica (avviato ad ottobre 2021)

Inaugurazione

Descrizione del Danno

Dalla lettura del quadro fessurativo comparata con i principali meccanismi di collasso tipici delle strutture murarie e da un’analisi dei dettagli costruttivi che caratterizzano i principali nodi tra gli elementi, sono stati individuati i cinematismi in atto.
Il danneggiamento della chiesa, rilevato dopo gli eventi sismici del 2009, ha evidenziato un comportamento d’insieme che ha fortemente condizionato il comportamento per singoli macro elementi: facciata, pareti laterali, volte della navata centrale e volte delle cappelle laterali, arco trionfale, cupola, copertura. Questi ultimi due elementi strutturali hanno subito danni ulteriori in seguito al sisma, ma erano già interessati da un elevato stato di degrado dovuto alla vetustà degli elementi strutturali che lo compongono e a difetti di costruzione.
Il campanile e la cella campanaria sono gli elementi strutturali che hanno subito il danno maggiore. L’anomala tessitura e il diverso colore del rivestimento del basamento della cella campanaria denuncia una serie di interventi di rimaneggiamento eseguiti durante restauri pre-sisma. Un ulteriore elemento di discontinuità è sicuramente rappresentato da un riempimento in malta cementizia e pietra posto a contatto con la parte inferiore del campanile, a ridosso della struttura poligonale. I conci di pietra squadrata rinvenuti dal crollo sono stati tutti recuperati, catalogati e conservati all’interno del cantiere in un primo intervento di messa in sicurezza ad opera dei vigili del fuoco.

Il campanile e la cella campanaria sono gli elementi strutturali che hanno subito il danno maggiore. L’anomala tessitura e il diverso colore del rivestimento del basamento della cella campanaria denuncia una serie di interventi di rimaneggiamento eseguiti durante restauri pre-sisma. Un ulteriore elemento di discontinuità è sicuramente rappresentato da un riempimento in malta cementizia e pietra posto a contatto con la parte inferiore del campanile, a ridosso della struttura poligonale. I conci di pietra squadrata rinvenuti dal crollo sono stati tutti recuperati, catalogati e conservati all’interno del cantiere in un primo intervento di messa in sicurezza ad opera dei vigili del fuoco.

Descrizione dell’intervento

I lavori svolti con il progetto primo stralcio hanno interessato la struttura muraria e la copertura; prima dell’intervento sono state eseguite le opere provvisionali necessarie all’esecuzione dei lavori quali ponteggio interno alla navata, realizzazione di una copertura provvisoria in legno sulla cupola e sulla scala interrata, originariamente appartenente all’edificio adiacente ad oggi demolito.
Le opere eseguite hanno interessato:
– le strutture murarie (smontaggio dell’edificio addossato alla chiesa, con cernita del materiale da recuperare; inserimento di catene in corrispondenza degli arconi, dell’arco trionfale e in facciata; sarcitura delle lesioni e stilatura dei giunti; chiusura di vuoti; cuci e scuci; ricostruzione delle parti crollate; svuotamento dei rinfianchi delle volte);
– la copertura (sostituzione delle parti ammalorate della struttura lignea; ripristino cordolo; ripristino della copertura dell’aula);
– l’inserimento di catene (per quanto riguarda la risposta trasversale e il ribaltamento della facciata sono state poste catene in corrispondenza degli arconi e dell’arco trionfale; il collegamento di queste alla muratura avviene con capichiave esterni ad eccezione della catena posta in corrispondenza dell’arco trionfale che è stata ancorata da un lato con un capochiave a piastra e dall’altro con calza in tessuto iniettata con malta);
– l’intervento ai timpani (nella parte alta, in corrispondenza del timpano, di facciata e del presbiterio, sono stati posti dei telai antiribaltamento in acciaio che fungono da appoggio all’orditura secondaria del tetto e, contestualmente, contribuiscono all’effetto scatolare, mediante ancoraggio ai timpani;
– l’intervento sulla volta dell’aula (la volta è stata interessata da un intervento di riparazione del danno con operazioni di stuccatura e rinzeppatura delle lesioni e da un leggero consolidamento consistente nella scarnitura e stilatura dei giunti. Tale operazione è stata preceduta, sia nella volta a crociera che nella cupola, dallo svuotamento dei rinfianchi e da una pulitura accurata di tutta la superficie. La porzione di volta crollata è stata ricostruita ripristinando la situazione a prima del terremoto con interventi di ricucitura e stilatura degli elementi);
– l’Intervento in copertura (la copertura è stata interessata da un complesso di opere, quali la sostituzione degli elementi ammalorati delle capriate lignee, dei travicelli e palombelle, la pulizia e il trattamento antiparassitario eseguito sugli elementi mantenuti in opera, il fissaggio degli stessi con nuove chiodature, nonché la realizzazione di un nuovo pacchetto di copertura costituito da tavolato doghettato, onduline sottocoppo e coppi di recupero. Sulla porzione di copertura in prossimità della facciata è stata posta in opera una guaina bituminosa come impermeabilizzante)

BELLEZZA RITROVATA
Durante i lavori di restauro post sisma, iniziati nel 2015, sin dalla fase di consolidamento e messa in sicurezza, si è evidenziato come su tutti gli altari della navata ci fosse la stessa tipologia di danno, che aveva provocato il parziale distacco della muratura da quella perimetrale.
Rimosse le parti lesionate della struttura settecentesca, è stato portato alla luce un intero ciclo di affreschi perfettamente leggibile, che si dava per perduto o comunque fortemente compromesso. Per questo è stato necessario rimodulare il progetto iniziale con una variante che tenesse conto della riscoperta e del restauro degli apparati decorativi rinvenuti, in armonia con il pregevole contesto tardo-barocco.
Lungo la navata unica della Misericordia sono venuti così alla luce (2016) quattro affreschi:
Parete destra > “San Girolamo penitente” e “Compianto sul Cristo morto”
Parete sinistra > “Gesù e la Samaritana al pozzo” e “Sposalizio mistico di Santa Caterina”
In controfacciata, dopo la rimozione di porte lignee di collegamento con la cantoria, sono stati ritrovati:
A destra > “Sant’Antonio da Padova con scene della sua vita”
A sinistra > “Allegoria Immacolata Concezione”
Si tratta di un importante ciclo pittorico utile per la conoscenza del lavoro del pittore Francesco da Montereale (1466 ca. – 1541) e della sua bottega. La scoperta, pur rivelandosi di capitale importanza per la comprensione della pittura cinquecentesca a L’Aquila, si trova all’interno di un contesto tardo barocco di pregio, uno dei meglio conservati della città. Per questo si è reso necessario non intervenire sull’unitarietà decorativa del Settecento, aprendo delle “finestre” su questo straordinario passato solo dove possibile. L’intervento di restauro conclusivo interesserà gli affreschi delle cappelle laterali all’area absidale (al momento non visitabili): a destra Dio Padre con gli Evangelisti e Santi e a sinistra L’incoronazione della Vergine e scene della sua vita.
Ad ottobre 2021 è stato avviato l’intervento specifico sul restauro degli apparati decorativi (cat. OS2-A) dell’aula della Chiesa ed ulteriori opere connesse (cat. OG2).

Stazione appaltante

Segretariato Regionale MiC per l’Abruzzo

RUP

Arch. Augusto Ciciotti

Direzione dei lavori

Arch. Augusto Ciciotti

Impresa esecutrice

R.T.I. Restauratore Dott. Angelo Alessandri (mandataria) – Opera S.r.l. (mandante)

Gara

Contratto d’Appalto

III lotto >Importo contrattuale di € 236.781,79

Data inizio lavori e fine lavori

III lotto > avviato ad ottobre 2021

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