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Oratorio San Giuseppe dei Minimi

L’edificio sacro fu costruito, per volontà della confraternita del Suffragio, sui ruderi della chiesa duecentesca di San Vittorino, in posizione parallela all’antica chiesa di San Biagio di Amiterno. L’impianto fu disegnato in forme barocche da Francesco Bedeschini nel 1679 ma attribuito a Giovan Francesco Leomporri, architetto della facciata di Santa Maria del Suffragio edificata in seguito. L’oratorio terminato nel 1701, fu danneggiato dal terremoto del 1703 pertanto la Confraternita stabilì di non restaurarlo ma di venderlo nel 1747, per la somma di 250 ducati, alla confraternita di San Giuseppe dei Minimi, appartenente all’ordine fondato da San Francesco di Paola. L’ordine dei Minimi avviò la ricostruzione che fu conclusa nel 1770, data incisa dietro la voluta del ricco fastigio dell’altare a sinistra. A pianta ellittica, come altre chiese aquilane settecentesche, l’oratorio presentava una facciata barocca, era privo di volta ma impreziosito da tre altari di stucco dorato. La Confraternita di S. Giuseppe dei Minimi nel 1819 acquistò anche l’adiacente chiesa di S. Biagio.
Nel 1930, con un intervento ad opera dell’architetto Alberto Riccoboni vennero rimosse le forme barocche della facciata, fu riportata la muratura a faccia vista, in continuità con la facciata posteriore della chiesa di San Biagio, e fu realizzata la grande finestra circolare presente sul portale trecentesco.

Avanzamento

100%

CIPE

Proprietà

Arcidiocesi di L’Aquila

Fonte e importo del finanziamento

Repubblica del Kazakhstan €1.700.000,00

Livello di danno

Medio-basso/pregresso

Stato di attuazione

ultimato

Inaugurazione

8 luglio 2014

Descrizione del Danno

Il sisma del 6 aprile 2009 ha arrecato numerosi danneggiamenti alla chiesa, in particolar modo alla facciata principale che si presentava già vulnerabile sia per la scarsa qualità muraria, sia per l’insufficiente ammorsatura con le pareti laterali. La parete si è dimostrata particolarmente debole sotto le azioni sismiche che hanno generato fenomeni di rotazione e ribaltamento della facciata stessa verso l’esterno, determinando un notevole fuori piombo. Si sono attivati meccanismi che hanno causato diverse lesioni visibili all’interno dell’aula e negli ambienti adiacenti, sia sul piano della parete laterale destra, dove si è formata una lesione verticale in corrispondenza dell’estremità di ancoraggio con la facciata, sia negli ambienti laterali dove si è rilevato il distacco della facciata dalle strutture orizzontali. La vela campanaria, insistente sulla parete longitudinale che costeggia via degli Scardassieri, ha contribuito ad accelerare le dinamiche di separazione fra le pareti comportandosi come un carico spingente e verticale: ne è conseguita, quindi, una rotazione associata a un ribaltamento verso l’esterno.
Le murature delle pareti esterne sono state realizzate con pietre sbozzate in presenza di ripianamenti irregolari e incompleti in laterizio, mentre quella della parte sommitale della facciata principale era realizzata in muratura di calcare appena sbozzato di piccola pezzatura e con grandi ricorsi di malta. Il quadro fessurativo ha evidenziato la compattezza della muratura sia esterna che interna.
All’interno della struttura sono state rilevate lesioni sub-verticali sia nell’area dell’abside, sia all’interno dell’aula. Il tetto in legno ha risposto correttamente alle sollecitazioni sismiche.

Descrizione dell’intervento

I principali interventi di natura strutturale hanno riguardato il raddrizzamento della facciata attraverso il parziale smontaggio e rimontaggio della porzione sommitale della stessa, lo smontaggio e il rimontaggio della vela campanaria, la realizzazione di un cordolo sommitale in muratura di mattoni pieni armato con tirante in acciaio, il rifacimento totale della copertura con parziale sostituzione e il restauro della struttura portante costituito da capriate e arcarecci con la posa di un doppio tavolato di una ondulina sottocoppo in fibrocemento e del sovrastante manto di tegole, la risarcitura delle lesioni con catenelle di mattoni pieni a scuci-cuci, il consolidamento delle murature portanti dell’edificio con interventi di scuci-cuci, iniezioni di bonifica con malta di calce, nonché la cucitura di tutte le ammorsature d’angolo, l’incatenamento della struttura mediante tiranti di acciaio, inseriti sia longitudinalmente sia trasversalmente nelle murature portanti con relative piastre di ancoraggio alle estremità, la demolizione delle voltine in muratura, dei palchetti e della loro successiva ricostruzione, il consolidamento della parete absidale con l’inserimento di fasciature in fibra di carbonio e il consolidamento del cornicione interno all’aula tramite rinforzi in fibra di carbonio. L’intervento ha riguardato anche il recupero delle superfici decorate interne rilevate nell’altare maggiore e negli altari laterali nonché il recupero degli affreschi rinvenuti in controfacciata.

Stazione appaltante

RUP

Arch. Giuseppe Di Girolamo
Arch. Patrizia Luciana Tomassetti

Direzione dei lavori

arch. Salvatore Tringali

Impresa esecutrice

Zoppoli & Pulcher S.p.A. – Imprese subappaltatrici: Davide Rigaglia (restauro superfici), Methodos Restauri s.r.l. (restauro lapidei), B & B Costruzioni Generali s.r.l. (ponteggi), Torre impianti elettrici (impianti) e Sismy Group s.r.l.(consolidamenti impianti compositi.

Gara

Contratto d’Appalto

Data inizio lavori e fine lavori

23 novembre 2011 – 12 aprile 2014

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