Recuperare un patrimonio
2009 > 2025 L'Aquila e il cratere sismico
I numeri qui riportati sono una efficace ed immediata sintesi della mole del lavoro in corso da oltre 10 anni per il recupero del patrimonio culturale a L’Aquila e nel cratere sismico, e danno conto – nel senso letterale dell’espressione – delle risorse economiche impegnate. Ma non restituiscono la complessità del gravoso impegno quotidiano e costante che il Segretariato regionale MiC per l’Abruzzo porta avanti quotidianamente, ben oltre i compiti istituzionali amministrativi e di coordinamento.
Un percorso “tortuoso” condiviso con gli altri Istituti territoriali del Ministero, con le Amministrazioni locali – dal piccolo borgo di montagna al capoluogo –, con le Diocesi e gli uffici speciali per la ricostruzione, con la Struttura di missione e il Provveditorato interregionale alle Opere Pubbliche.

Recuperare un patrimonio
11 May 2025
E con imprese di restauro, abili maestranze, tecnici, professionisti, studiosi, che affiancano scelte coraggiose nel solco della tradizione a nuove tecnologie e sapienza artigianale. Una rete costruita e consolidata dall’obiettivo comune di recuperare ogni singolo bene monumentale danneggiato dal sisma del 2009.
Sembra un passato “remoto” il 2009, ma i dati e le date lasciano nell’ombra il lavoro tecnico, amministrativo, contabile e quello decisionale, che precedono, accompagnano e oltrepassano ogni singolo intervento di restauro. Ogni monumento – chiesa, palazzo, fontana, castello – ha la sua storia, la sua singolarità, la sua funzione, ed il suo restauro riserva sempre incognite, imprevisti, spesso anche inaspettate sorprese. E diventa un banco di prova anche nel complesso iter procedurale che anticipa il concreto avvio di un cantiere.
I numeri diventano nel tempo una varietà di “casi” impossibile da sintetizzare, che a L’Aquila ha preso il via con le donazioni di enti, associazioni ed istituzioni nazionali, ma anche di generosi governi esteri, come quello Kazakho e quello Russo, come la Germania e la Francia, che hanno adottato alcuni dei principali beni monumentali.
Nel caso della Francia, per esempio, il contributo economico è stata la base imprescindibile per attivare un processo di cooperazione al 50% per il recupero di Santa Maria del Suffragio, detta “delle Anime Sante”.
Già luogo simbolo del sisma, dopo il crollo di parte della cupola in diretta televisiva per una scossa di assestamento, la Chiesa è stata fulcro di un confronto costante tra le due principali scuole di restauro, quella italiana e quella francese, a partire dalle scelte progettuali fino a quelle prese sul campo, a cantiere attivo, per trovare le soluzioni più idonee ed efficaci.

Recuperare un patrimonio
11 May 2025
Il confronto ha riguardato tutto l’iter tecnico come quello amministrativo-contabile, strutturando passo dopo passo una buona pratica di cooperazione, che ha consentito di restituire le Anime Sante alla collettività.
La Russia, invece, ha sostenuto il recupero di Palazzo Ardinghelli, bene di proprietà del Ministero, destinato inizialmente ad ospitare gli uffici del Segretariato regionale. Ma nel corso del consolidamento strutturale dell’edificio settecentesco, che aveva subito danni ingenti, la sua spazialità – nel riprendere forma – suggeriva già un “altro” percorso: su per la scalinata monumentale fino alle sale con i grandi camini, da lì nel salone centrale poi detto della “voliera” e, stanza dopo stanza, fino alla cappella di famiglia, e di nuovo giù, nella corte… un percorso espositivo, delineato, riconoscibile, inedito.
Così in corso d’opera i tecnici del Segretariato e della Soprintendenza aquilana hanno accolto una nuova sfida, questa volta condivisa con i tecnici della Fondazione MAXXI: strutturare quel percorso barocco per renderlo spazio dedicato all’arte contemporanea, alla sua multidisciplinarietà, al suo costante mutamento.
Il MAXXI L’Aquila è stata un’impresa tecnicamente ardua, che ha donato alla città uno spazio di creatività – vitale e dal respiro internazionale – nella cornice di un monumento eccezionalmente bello e multiforme.

Recuperare un patrimonio
11 May 2025
Il restauro, soprattutto in una straordinarietà di interventi come quella in corso a L’Aquila e nel suo territorio, non si limita alla sua principale opera di recupero e tutela del singolo bene monumentale e dei suoi apparati decorativi.
Spesso ne riscrive porzioni di storia, svela stratificazioni e restituisce delle autentiche meraviglie. I ritrovamenti nel post sisma rappresentano un tema importante, che ha costretto a rivedere progetti, a pensare soluzioni, cercando sempre la strada migliore per far coesistere i segni di epoche diverse, valorizzando lo spessore storico-artistico di un bene in recupero.

Recuperare un patrimonio
11 May 2025
I contrafforti visibili nelle pareti esterne della Chiesa di Santa Maria della Misericordia, a L’Aquila, non sembravano propriamente una struttura di rinforzo del piccolo edificio del XVI secolo. L’elegante barocco dell’interno stava per svelare qualcosa di prezioso ai restauratori all’opera, sotto le pareti degli altari laterali e in controfacciata: un ciclo di affreschi del ‘500, in ottime condizioni di leggibilità e di conservazione, nascosto e protetto dietro le intercapedini murarie realizzate dopo il sisma del 1703 e dietro i coevi confessionali. Quelle strutture, che hanno celato per secoli allo sguardo l’opera della scuola di Francesco da Montereale, sono state una protezione per i dipinti murari, che sono quindi emersi alla luce pressoché ad un grado zero, senza che nessuno – se non l’autore – vi abbia messo mano.

Recuperare un patrimonio
11 May 2025
Questa riscoperta è stata protagonista di un’edizione molto partecipata delle Giornate Europee del Patrimonio, nel 2023, con un’apertura straordinaria del cantiere (era in corso il restauro degli affreschi in controfacciata).
Perché l’eccezionale mole di lavoro non deve rendere residuale l’obiettivo di condividere il sapere, i percorsi di conservazione, le tappe di un articolato processo di recupero. Il senso del restauro va oltre la tecnica e la tutela, è la messa a “valore” di un bene nell’accezione più alta del termine, che passa per la riscrittura della sua storia e diventa volano per una fruizione consapevole e una valorizzazione potenziata da contenuti non scontati e da tecnologie a supporto del racconto, della visione e dell’emozione.
Gruppo di lavoro
Maria Rita Copersino, Federica Di Santo, Stefania Faro, Assunta Serchia,
Giovanna Spinelli (ALES SpA), Giulia Sulli, Silvia Taranta, Massimiliano Tesone