Il campanile a pianta ottagonale, isolato dal corpo di fabbrica, i due leoni posti ai lati del prezioso portale d’accesso, l’aula unica e le tre absidi, l’antico apparato decorativo, fanno di San Pietro a Coppito una delle chiese più belle e singolari della città. Considerata anche la più antica intra moenia, edificata dal castello di Poppleto (oggi Coppito) su un preesistente tempio, sul finire del XIII secolo divenne una delle quattro Chiese capo-quarto della città “nova”, emblema della volontà di affermazione dell’Aquila e dei Castelli fondatori. Da sempre, in quel quartiere popolato, San Pietro è stata un punto di riferimento nella vita quotidiana degli aquilani, che attendevano questo giorno da tempo.

Dopo un lungo e complesso intervento di restauro, nella giornata dedicata al Santo a cui è intitolata, San Pietro riapre al culto con la celebrazione della messa, officiata da S.E. Cardinale Giuseppe Petrocchi, e con la benedizione dell’altare, alla presenza delle autorità locali, del Segretario Regionale MiC per l’Abruzzo, dottor Matteo Pisi, e dei tecnici del Ministero della Cultura che si sono avvicendati alla guida dei lavori, negli anni, per restituire la Chiesa alla sua armonia monumentale e alla sua funzione.

Le immagini risalenti ad aprile 2009 ci mostrano con evidenza gli ingenti danni subiti da San Pietro: il collasso della porzione sommitale destra della facciata, con evidenti meccanismi di ribaltamento; la defoliazione della sommità del fusto della cella campanaria, crollata a terra; i danni diffusi all’intero del corpo di fabbrica.

L’intervento di recupero è stato condotto dal Segretariato regionale MiC per l’Abruzzo (stazione appaltante), in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo. Passati attraverso una corretta strategia di miglioramento sismico grazie all’introduzione di collegamenti, anche con sistemi innovativi, tra i diversi elementi strutturali, i lavori hanno restituito alla Chiesa il suo aspetto originale.

Le pareti dell’aula sono state collegate a quella di facciata e dell’arco trionfale da un cordolo murario armato al quale saranno ancorate anche le nuove capriate di copertura. A questi interventi sull’impianto strutturale sono stati associati i rinforzi previsti per i pilastri della navata, la facciata e le pareti di elevazione dell’aula. L’insieme delle azioni descritte ha comportato un miglioramento complessivo del volume dell’aula, dove si è provveduto al restauro e alla ripresentazione estetica delle testimonianze degli apparati decorativi pittorici quattrocenteschi. Nel corso dei lavori sono stati ritrovati lacerti di affreschi nell’area absidale e, in particolare, un affresco nella parete laterale sinistra (rispetto all’altare), che rappresenta la Madonna con il Cristo Morto.

Molto delicate sono state le operazioni di restauro della facciata, con la ricostruzione della porzione sommitale, crollata, in muratura di mattoni. Questa fase è stata preceduta da un rilievo dettagliato di tutti gli elementi lapidei del rivestimento, allo scopo di poterli ricollocare in opera nella originaria posizione.