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RESTAURO – Salone Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali

Ferrara 14-15-16 maggio 2025

presentazione del progetto

"L'Opera interrotta - Santa Margherita dei Gesuiti"

Unico istituto dell’Abruzzo, il Segretariato regionale è presente quest’anno alla XXX Edizione del Salone Internazionale del restauro di Ferrara con il progetto dedicato in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2024 a Santa Margherita dei Gesuiti, a L’Aquila, e alla sua travagliata vicenda costruttiva. Nella prima delle tre giornate del Salone è previsto un incontro condiviso con la Soprintendenza architettura, belle arti e paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo e con l’Università degli studi dell’Aquila, rivolto ad addetti ai lavori, studenti e visitatori, per raccontare l’incrociarsi del restauro di questo monumento con studi innovativi e moderne tecnologie.

RESTAURO – Salone Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali

4 May 2025

INCONTRO

mercoledì 14 maggio – ore 14:30

Sala MiC/Padiglione 3

In collaborazione con

Soprintendenza per le province di L’Aquila e Teramo

Università degli Studi dell’Aquila

 

Un incontro per raccontare il restauro post-sisma della Chiesa di Santa Margherita dei Gesuiti a L’Aquila – realizzato in collaborazione con la Soprintendenza ABAP per le province di L’Aquila e Teramo –, e gli studi condotti dall’Università dell’Aquila sulla sua complessa vicenda costruttiva, che ci ha consegnato un’architettura “interrotta”. Dalla modellazione 3D realizzata dell’Università a partire dai progetti seicenteschi, il Segretariato Regionale ha prodotto il video mapping dal titolo 1625 > 1636 > 2024, presentato al Salone del Restauro di Ferrara quale anteprima di una innovativa versione replicabile, che sarà collocata in Chiesa.

Saluti

Matteo Pisi

Segretario regionale MiC per l’Abruzzo

Cristina Collettini

Soprintendente ABAP L’Aquila e Teramo

 

Interventi

Maria Rita Copersino

archeologa – Tecnico SR ABR

Tancredi Farina

Funzionario storico dell’arte SABAP AQ TE

Mario Centofanti

DICEAA – Università degli Studi dell’Aquila

L'intervento di restauro post sisma

I gravi danni causati dal sisma del 2009 alla Chiesa di Santa Margherita dei Gesuiti a L’Aquila hanno reso necessari lavori di restauro degli elementi lapidei e delle superfici decorate (affreschi, stucchi, intonaci). L’intervento ha riguardato esternamente l’apparato murario della facciata principale, del prospetto laterale e della torre campanaria, mentre all’interno della Chiesa si è operato nelle tre cappelle del lato sinistro e nella Cappella della Natività della Vergine sul lato destro. Anche la controfacciata, con la maestosa cantoria lignea, è stata oggetto di recupero.

Gli eventi sismici – oltre a danneggiare con distacchi, scollamenti e crolli le superfici decorate – hanno indebolito anche la stabilità di tutte le strutture portanti. Le operazioni di restauro, dunque, hanno interessato sia il consolidamento di profondità delle murature per il recupero statico, sia il consolidamento di superficie per il ripristino degli elementi di finitura decorativa plastica e pittorica.

I lacerti delle parti cadute – laddove possibile – sono stati raccolti e catalogati immediatamente dopo il terremoto e ricollocati in situ durante il restauro. Vista la frammentarietà di reperti rinvenuti e la grande estensione dell’affresco collassato, la Conversione di Sant’Ignazio, ad esempio, come nell’assemblaggio di un puzzle, ha richiesto un lavoro complesso e minuzioso per la ricomposizione della scena raffigurata.

A causa delle fratture architettoniche provocate dal sisma, in alcuni punti le infiltrazioni piovane hanno dilavato gli affreschi pregiudicando la stabilità della pellicola pittorica. Tutte le porzioni, una volta recuperate, sono state stuccate e reintegrate, da una parte ripristinando e conservando le opere danneggiate, dall’altro rendendo comprensibili le tracce del trauma vissuto dalle superfici per la corretta lettura e riconoscibilità dell’intervento.

I danni rilevati hanno determinato l’estensione e la natura degli interventi di consolidamento strutturale che hanno coinvolto in maggior misura i setti murari della navata centrale ed i setti delle navate laterali per cui è stato necessario il posizionamento di catene (due catene erano già state inserite con lavori antecedenti al sisma); si è poi intervenuti sull’abside con la ricostruzione di una porzione di parete crollata e la realizzazione di un cordolo armato su tutto il perimetro dell’edificio; ancora si è intervenuti sul timpano della facciata anteriore e posteriore, sul campanile, sulle volte e sulle coperture con smontaggio delle vecchie, il montaggio di nuove capriate e realizzazione di nuovi tetti in legno.

RESTAURO – Salone Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali

4 May 2025

RESTAURO – Salone Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali

4 May 2025

RESTAURO – Salone Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali

4 May 2025

L’Opera interrotta

Con l’intervento di restauro, in completamento, la Chiesa si è riappropriata della sua luminosa singolarità e della sua straordinaria ricchezza artistica.

Ma le caratteristiche distintive di Santa Margherita sono la facciata a grezzo e la monumentalità dell’aula bruscamente tagliata dalla parete di fondo, segni evidenti che la Chiesa rappresenta un’architettura interrotta.

Il professor Mario Centofanti e il professor Stefano Brusaporci, dell’Università degli studi dell’Aquila, utilizzando la tecnica di modellazione 3D, a partire dal progetto di edificazione della Chiesa del 1625 pervenuto e conservato a Parigi, attraverso documentazione storica e sulla base dell’edificio che oggi conosciamo, hanno ipotizzato una ricostruzione digitale della facciata e dell’organismo architettonico con transetto, cupola e abside, mai realizzati dai Gesuiti.

Scopriamo così la Chiesa come si sarebbe presentata se i lavori previsti fossero giunti a termine: seguendo i dettami architettonici replicati in tutto il mondo dai Gesuiti, a Santa Margherita – oltre le sei cappelle laterali e la spaziosa navata centrale effettivamente realizzate – si sarebbe edificato un transetto poco profondo e un’ampia abside a rafforzare l’unitarietà volumetrica, idonea alla liturgia, sormontati da una grande cupola in diretta antitesi con quella della francescana Basilica di San Bernardino.

Ma forse per problemi tecnici, o anche per l’avversione politica che portò allo scioglimento dell’Ordine dei Gesuiti, nonché per le difficoltà economiche della città legate alla distruzione del Grande terremoto del 1703, la Chiesa fu realizzata secondo uno schema costruttivo semplificato e, di fatto, “incompleto”.

RESTAURO – Salone Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali

4 May 2025

Santa Margherita come appare oggi (in alto a sinistra) e nella modellazione 3D dei progetti del 1610 e del 1625

1625 > 1636 > 2024

Il video mapping

Il materiale frutto della ricerca dell’Università dell’Aquila è stato il fulcro su cui Percorsi di luce di Francesco Capotorto, ha lavorato per realizzare il video mapping 1625 > 1636 > 2024, una sofisticata ed emozionante rappresentazione del processo costruttivo di Santa Margherita, modificato nel tempo e mai completato. Questa raffinata animazione visiva, prodotta dal Segretariato Regionale MiC per l’Abruzzo, è stata proiettata sul volume della facciata della Chiesa in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2024., catturando ed emozionando migliaia di persone.

Gli elementi architettonici vengono composti e ricomposti, osservati da altre prospettive, per un’esperienza immersiva unica, che consente di conoscere l’opera interrotta nella sua complessità.

Solitamente l’esperienza dei video mapping resta fine a sé stessa, relegata ad un momento di intrattenimento collettivo, difficilmente ripetibile.

In questo caso, invece, la spettacolare proiezione ideata per le GEP si trasforma in un innovativo materiale di divulgazione e valorizzazione a disposizione di tutti.

Il Salone del Restauro di Ferrara è la platea ideale per mostrare questo progetto che apre nuove frontiere per la fruizione del patrimonio, grazie alla proficua commistione tra le tecniche del restauro, la ricerca scientifica e storica e le straordinarie potenzialità delle tecnologie.

È, inoltre, in fase di realizzazione la stampa 3D della facciata di Santa Margherita riprodotta in scala – su una struttura autoportante ideata ad hoc – che diventerà lo schermo su cui sarà proiettato in loop il video mapping, attraverso un impianto portatile che sarà definitivamente collocato nella chiesa, per rinnovare ogni giorno l’emozione del racconto di un’opera interrotta.

Gruppo di lavoro

Maria Rita Copersino, Federica Di Santo, Stefania Faro, Assunta Serchia, 

Giovanna Spinelli (ALES SpA), Giulia Sulli, Silvia Taranta, Massimiliano Tesone

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